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mercoledì 4 marzo 2015

Brutali orde islamiche a Desio (E in appendice civilissimi padani)


La sconcertante notizia ce la dà Andrea Riva sull'edizione online de il GiornaleDesio, tra bestemmie e risse gli islamici devastano l'oratorio (11/02/2015).
Leggiamo allarmati le terribili violenze perpetrate da questa sanguinaria orda di barbari terroristi:
Desio è un paese in Brianza, attenzionato perfino dagli americani perché ritenuto uno dei principali centri dell'islam radicale in Italia
Su internet in proposito ho trovato qualche articolo de il Giornale stesso, interessanti e insolitamente equilibrati (a parte forse i titoli): Desio, avamposto dell'islam in Lombardia (Giovanni Masini, 25/01/2015) e Desio, moschee e multietnicità: dossier Usa sul rischio terrorismo (Fabio Franchini, 16/01/2015) che – a proposito di attenzioni  da parte americana – citano per la verità un rapporto della Open Society di New York (ong peraltro non amata dal sottoscritto, essendo una creatura del buon vecchio George Soros ed essendo protagonista di parecchie pagine discutibili della storia recente, ma ciò non vuol dire che tutto ciò che faccia sia intrinsecamente malvagio) che notava con preoccupazione la pressante sorveglianza nei confronti degli abitanti musulmani della cittadina da parte delle forze dell'ordine italiane (vedi Alessandro Crisafulli, Telecamere, microspie: dossier americano svela il “caso Desio”. Le etnie di fede musulmana seguite a vista, ilGiorno.it, 15/01/2015).
Può essere che questo grado di controllo sia necessario; non ritengo di poter giudicare. Se però – e sottolineo "se" – il riferimento è a questo rapporto penso che l'articolo inizi già maluccio.
Lo scorso 3 febbraio è stato infatti pubblicato su YouTube un video in cui si vede un gruppo di ragazzi islamici che, mentre gioca a calcio balilla all'interno dell'oratorio, comincia a mettere della musica islamica, seguita poi da canzoni da discoteca.
I ragazzini hanno in effetti tutti nomi arabi.
Non mi sembra che il primo brano musicale sia musica "islamica", mi sembra in effetti essere cantato in lingua araba e il ritmo è abbastanza arabeggiante, ma a mio parere decisamente troppo profano. Dettagli, passiamo oltre.
Notare che i ragazzini avranno più o meno 12 anni.
Ma poi, come vediamo nel video di YouTube, ecco che accade qualcosa di grave.
Aspettiamo con terrore di vedere il video della violenta opera di distruzione.
I ragazzi cominciano a insultare e a bestemmiare contro la religione cattolica.
In effetti il piccolo video operatore urla una bestemmia, cosa che – soprattutto in un oratorio – non è certo espressione di educazione e di rispetto. Non mi sembra comunque una cosa così desueta, neanche tra i ragazzini "cristiani" che frequentano l'oratorio. L'audio salta e quindi non sono in grado di stabilire se l'intento sia davvero quello di offendere la religione cattolica: non mi sembra; la cosa è comunque riprovevole, ma ci rendiamo conto che – per la tesi portata avanti dal giornalista – non è un particolare da poco.
I teppisti salgono poi sui calcetti, lanciandosi giù.
Almeno questo è vero. E qui effettivamente un calcio nel culo ci starebbe anche.
Graffiano le pareti dell'oratorio...
Uno dei ragazzini finge di "farsi le unghie" graffiando il muro: ma l'articolista vuol forse far credere che stiano vandalizzando e deturpando tali pareti.
...e inscenano una rissa.
Appunto, «inscenano»: è chiaramente una rissa simulata.
Non mi sembra di vedere tracce di devastazione, anche se salire sopra un biliardino non è certo un'idea sana.
Il testo si conclude poi con una frase dal sapore battistiano:

Tu chiamala, se vuoi, integrazione.
Tu chiamalo, se vuoi (ma se proprio ci tieni tanto), giornalismo.


Appentice – Civili turisti padani a Monaco di Baviera


L'articolo viene condiviso su Facebook dal leghista Davide Boni.


Visto che vogliamo aiutare la coraggiosa attività di denuncia dell'onorevole Boni  potremmo segnalargli anche un video, risalente al lontano 2010, dove vediamo dei civili e devoti consiglieri della Lega (e dell'allora PdL) in visita alla Cattedrale di Monaco di Baviera...


 ...tra bestemmie e canti blasfemi.