Delle ultime elezioni amministrative si è detto molto.
Si è posto l'accento soprattutto sul tracollo del Movimento 5 Stelle e sulla vittoria del Centrosinistra, interpretata da qualche papavero del Pd come la conferma che la strada delle "larghe intese" fosse quella giusta (e già altri commentatori molto più validi di me hanno contestato questa lettura).
Sui grandi media poco e niente si è detto, invece, sul risultato del primo turno delle comunali di Messina: lì, dove peraltro l'affluenza è stata molto alta, se confrontata con tendenza nazionale e con le precedenti elezioni regionali, se è vero che il candidato della coalizione di Centrosinistra+Udc ha sfiorato la maggioranza assoluta, al ballottaggio con il 23,8% ci sarà anche un certo Renato Accorinti, candidato da lista civica denominata "Cambiamo Messina dal basso".
So molto poco di questo signore, storico militante pacifista, ecologista, anti-mafia e "No-Ponte", sostenuto fra gli altri da Rifondazione, Sonia Alfano e da diverse associazioni e personalità anti-mafia.
Con questo blog non voglio fare propaganda per questo o quel candidato. Non penso certo che questo risultato – immagino molto legato alla realtà politica messinese – sia l'inizio di una nuova rivoluzione, né che terrorizzi l'establishment italico.
Tuttavia noto un assordante silenzio attorno a questa notizia, che rapportata al terribile flop della Sinistra alle ultime politiche non mi sembra così trascurabile, tanto più contando che Messina, comune di 241 999 abitanti e area metropolitana di 500.000, non mi risulta essere una città rossa.
Come mai neanche un servizio, un commento, un editoriale, un accenno nei tanti programmi di approfondimento di La7?
Iu nun lu sacciu! Forse sono io ad essere ossessionato.
So molto poco di questo signore, storico militante pacifista, ecologista, anti-mafia e "No-Ponte", sostenuto fra gli altri da Rifondazione, Sonia Alfano e da diverse associazioni e personalità anti-mafia.
Con questo blog non voglio fare propaganda per questo o quel candidato. Non penso certo che questo risultato – immagino molto legato alla realtà politica messinese – sia l'inizio di una nuova rivoluzione, né che terrorizzi l'establishment italico.
Tuttavia noto un assordante silenzio attorno a questa notizia, che rapportata al terribile flop della Sinistra alle ultime politiche non mi sembra così trascurabile, tanto più contando che Messina, comune di 241 999 abitanti e area metropolitana di 500.000, non mi risulta essere una città rossa.
Come mai neanche un servizio, un commento, un editoriale, un accenno nei tanti programmi di approfondimento di La7?
Iu nun lu sacciu! Forse sono io ad essere ossessionato.
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